L'acqua
La disponibilità di acqua per uso domestico, per gli opifici, per il bestiame e per l'uso irriguo è stata la risorsa essenziale per lo sviluppo del paese; fra le varie franchigie concesse e riconosciute dai vari feudatari c'erano quelle che regolavano l'uso delle acque del Torrente Pissaglio, basandosi su di esse l'economia della Comunità bruzolese.
Inizialmente l'acqua proveniva esclusivamente dal Torrente Pissaglio, con l'affluente Siccardera, tramite la cosiddetta "balera dei molini".
Essa veniva utilizzata anche per il funzionamento di varie attività produttive, fra cui :
- il vecchio molino in località Cassanera (vicino all'attuale centrale idroelettrica)
- un laboratorio per la lavorazione della canapa, poco più a valle
- la fucina della quale si trova traccia sin dall'anno 1282 e che il Comune, attuale proprietario, sta cercando di recuperare per la creazione di un museo di archeologia industriale
- il sottostante molino posto all'inizio di Via Umberto 1°, angolo Via Pratosellero
- un precedente molino esisteva all'altezza dell'attuale numero civico 2 di Via Umberto 1°
- altro laboratorio di canapa al "Batur" (Via Umberto 1° angolo Via Combali)
- un'officina di fabbro poco più a valle del suddetto laboratorio
- successivo molino all'incrocio tra Via Umberto 1° e Via S.Pognant
- frantoio per olio e per minerali dove attualmente c'è il centro polivalente e relativo piazzale
- più a valle la segheria Pozzallo, in Via Dei Mille.
Dall'anno 1924 l'acqua è stata utilizzata anche dalla società Elettrica La Bruzolese (attuale erogatrice dell'energia elettrica nel Comune).
Altra acqua proveniva dal Rio ALARETTA per uso irriguo e per la Borgata dei FAVRO.
Successivamente è stata captata la sorgente di acqua in località "Giordanera" sotto l'attuale Strada dei Trucetti, per uso domestico.
Tutte queste acque venivano distribuite solo a fontane e lavatoi pubblici.
Nell'anno 1957 è stata captata la sorgente FONTANONE a 1200 metri circa di altezza e portata al piano con un percorso di circa 3 Km., per l'utilizzo ad uso domestico, con ramificazione in tutte le strade ed allacci ad uso interno per le abitazioni private.
Successivamente l'acquedotto è stato potenziato con la captazione di altre sorgenti minori: Bruetto, Comba, Lunera, Chiotetti e Siccardera, alcune delle quali utilizzate solo in caso di carenza d'acqua della Sorgente Fontanone.
Attualmente a seguito della cosiddetta "Legge Galli" il Comune lotta per ribadire e difendere il suo diritto alla gestione dell'acquedotto, mentre quasi tutti i Comuni hanno già dato in gestione le acque ad altre Società, con notevoli aumenti per il costo del servizio.
Di seguito viene riprodotta cartina dei vecchi lavatoi (goie) e fontane del Paese.